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Berlusconi: addio a Villa Certosa e Palazzo Grazioli?

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Pare che questa estate sia molto calda per le attività immobiliari dell’ex premier Silvio Berlusconi; stando ad alcune indiscrezioni rilanciate negli scorsi giorni da diversi organi di stampa fra cui i quotidiani Libero e il Corriere della Sera, non solo potrebbe arrivare a conclusione la tante volte annunciata, e altrettante volte smentita, vendita della residenza sarda a pochi chilometri da Olbia, ma Silvio Berlusconi e il suo entourage politico potrebbero persino abbandonare la storica sede romana di Palazzo Grazioli che oggi ospita non solo il Presidente di Forza Italia nei suoi soggiorni nella capitale, ma anche gli uffici di diversi dirigenti di partito e, al piano terra, una seria di ambienti di rappresentanza usati per riunioni di partito o conferenze stampa. Nel frattempo, nei gossip immobiliari legati a uno degli uomini più chiacchierati, amati e odiati non solo d’Italia, ma del mondo intero, entrano anche emiri arabi, terreni nel nord della Sardegna, cause per affitti non pagati, ristrutturazioni milionarie e, come accade a tanti padri con molta meno visibilità, anche la voglia di assecondare i propri figli e renderli felici, o quantomeno di non doversi trovare a fronteggiare anche un’opposizione familiare. Andiamo per ordine e vediamo cosa sta accadendo in questi giorni all’ombra degli immobili privati di Berlusconi.

Capitolo Villa Certosa

La meravigliosa tenuta di Punta Lada pare essere entrata nell’occhio di Tamin al-Thani, emiro del Quatar che avrebbe messo sul piatto di Berlusconi un’offerta da 400 milioni di euro, certamente meno dei 470 milioni di euro di valutazione della tenuta, ma eventualmente un ottimo punto di partenza per una trattativa che potrebbe condurre al cambio di proprietario per i 4.500 metri quadrati e i 120 ettari di parco che costituiscono la proprietà. Cambio di proprietà che potrebbe voler dire anche cambio di destinazione d’uso dal momento che, ricordiamolo, sempre secondo indiscrezioni, la volontà sarebbe quella di trasformare Villa Certosa in un resort di alto lusso. Cosa impedisce allora di condurre in porto la vendita? Non solo lo stretto e strano rapporto di amore e odio che lega l’ex Premier a questo luogo che lui stesso curò nei dettagli e trasformò in una sorta di dependance di Palazzo Chigi negli anni dei suoi governi ospitando, fra gli altri, Tony Blair, Vladimir Putin, José Zapatero e il presidente della Repubblica ceca Mirek Topolanek (che finì sui giornali di tutto il mondo in uno scatto che lo ritraeva in tenuta adamitica proprio mentre era ospite di Berlusconi in Sardegna), ma anche il malcontento dei figli più giovani e che, proprio in questa tenuta, amano soggiornare. Dai primi di luglio, ad esempio, nella villa è arrivata Eleonora, secondogenita del matrimonio con Veronica Lario, che trascorre qui le vacanze col figlio piccolo e che non era passata inosservata all’atterraggio del volo, di linea, che l’ha portata all’aeroporto di Olbia.

Negli anni degli scandali che lo travolsero, Berlusconi aveva già pensato di vendere Villa Certosa, troppo esposta ai teleobiettivi dei paparazzi e aveva cominciato ad interessarsi ad alcuni terreni più a nord, nella zona di Golfo Aranci, ma alla fine non se ne fece nulla e semplicemente lui scelse di trascorrere sempre meno tempo in quella proprietà. Chissà se l’emiro del Quatar riuscirà nell’impresa in cui molti altri facoltosi personaggi hanno fallito. Nel frattempo Berlusconi ha comunque cominciato, qualche mese fa, degli importanti lavori di ristrutturazione della casa acquistata anni fa a Lampedusa. All’epoca disse di voler trascorrere qui le vacanze per aiutare l’isola e la sua economia. Chissà che questa non sia davvero la volta buona per onorare quella promessa.

Capitolo Palazzo Grazioli

Qui la faccenda si fa decisamente più complicata. Cominciamo dai fatti certi. Il palazzo cinquecentesco nel centro della Capitale non ospita solo la dimora privata di Silvio Berlusconi, ma è anche un vero e proprio centro di comando del partito, sede delle riunioni più importanti e delle decisioni strategiche e, ormai la cosa è palese e nota ai più, decisamente più amato rispetto alla sede ufficiale di Forza Italia, quella in San Lorenzo in Lucina affittata appena un anno fa e già malvista da troppi perché, in periodo di spending review, giudicata di dimensioni eccessive, soprattutto in vista del liberarsi di molti spazi a Palazzo Grazioli.

Al piano terra del palazzo di via del Plebiscito, che a novembre del 2013 finì al centro di una contesa per affitti non pagati reclamati dal proprietario, il conte Giorgio Emo Capodilista Grazioli, si trovano molti ambienti e anche l’emiciclo usato per riunioni e incontri con i media, al primo piano, oltre agli appartamenti dove vivono Silvio Berlusconi e Francesca Pascale, trovavano spazio gli uffici dei dirigenti di partito più vicini a Berlusconi, inclusi Giovanni Toti, Sestino Giacomoni e Mariarosaria Rossi, prima oppositrice della dispendiosa doppia sede e fautrice della revisione delle spese interne al Partito. Pare però che proprio Francesca Pascale, la compagna dell’ex Premier, abbia avuto un ruolo fondamentale nella decisione di lasciare Palazzo Grazioli. Stando a quanto scritto dal Corriere della Sera, la coppia avrebbe intenzione di trovare una sistemazione diversa che sia disgiunta dalla sede politica, così da consentire a Berlusconi di lasciare fuori dall’uscio i problemi di palazzo e vivere serenamente la propria casa e la propria privacy. Ecco quindi che la coppia ha già cominciato la ricerca di immobili, in affitto e non in vendita, in zona centrale; l’interesse si è focalizzato sul rione Monti, nell’area compresa fra via Cavour e la Salita del grillo dove, secondo i bene informati, la Pascale avrebbe già visitato alcuni appartamenti. E gli agenti immobiliari della zona sono in fibrillazione.


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